Anaffettività

Ho pensato tanto ad una persona, ultimamente, una persona che nel mio cuore è molto importante, ma che nella mia vita è assolutamente marginale. Non frequento molto questa persona, so sempre più o meno cosa fa, ma abbiamo pochi contatti.
Può l’anaffettività essere un’arma? O piuttosto è uno scudo? Voglio dire, le persone che si fanno vedere indifferenti e poco espansive lo fanno perché vogliono tenersi gli altri alla larga o perché piuttosto hanno paura degli altri? Ma forse le due cose concettualmente sono la stessa, non trovate?
Ho provato a pensare a questa persona nella intimità, quando fa l’amore con la sua ragazza. Anzi me la sono immaginata subito dopo, in un momento di tenerezza e di abbandono… Ma ho fatto una certa fatica. Anzi, forse mi sono immaginata un’altra persona, forse quella persona non esiste, l’ho voluta creare io per convincermi che alla fine siamo tutti uguali, che abbiamo tutti bisogno delle stesse cose, ma mi sono sbagliata. Che confusione.
Alla fine di tutto questo tortuoso riflettere, ti ho chiesto: ma perché fai così? Ma perché sei quello che ti fa sempre intendere che ti vuole bene, ma che potresti anche non esistere, tutto sommato, e non cambierebbe gran ché? Ma tu non mi hai risposto, cioè hai risposto con una battuta, hai fatto finta di non ascoltarmi. E chissà cosa stavi pensando in quella tua testa.

Questo post delirante è stato fortemente influenzato da un disturbo costante in sottofondo – mimadre che parla di qualsiasi cosa, ma la domanda è ancora chiara dentro di me e spero anche in chi legge: coloro che non si mostrano mai troppo attaccati agli altri sono forti o sono deboli? E in ciascuna delle due risposte, perché?
Sono forti perché dimostrano di riuscire a fare a meno degli altri?
Sono deboli perché hanno paura di affezionarsi e di mostrarsi vulnerabili?
Riconosco che ho scritto una certa serie di banali luoghi comuni. Purtroppo però, come recentemente ha scritto Filippo, le domande semplici hanno spesso risposte complicate. E niente affatto banali!

Questa voce è stata pubblicata in Senza categoria. Contrassegna il permalink.

4 risposte a Anaffettività

  1. Filippo ha detto:

    Premetto che non so chi sia la persona in questione, quindi darò una risposta del tutto generale.Si potrebbe parlare per ore sull\’anaffettività, e mi piacerebbe pure farlo, ma non credo sia esattamente quello che chiedi. Tu dici che questo ragazzo ha una ragazza, quindi in teoria ha un impianto di sentimenti attivo; ma non mostra affetto A TE. Io credo che non sia una questione di forza o di debolezza: conosco persone molto deboli che si aggrappano agli altri, e persone molto deboli che se ne tengono quanto più lontane. Di persone realmente forti, poi, ce ne sono proprio poche: quasi tutti quelli che sembrano molto forti in realtà sono molto rigidi.Io sono abbastanza convinto che chi non dimostra il suo affetto ad un\’altra persona non è insicuro verso gli altri, ma verso se stesso. Ha paura del rifiuto, dell\’inutilità dei suoi sentimenti, o magari dell\’esporli e quindi doverli affrontare, dovere averci a che fare senza poterli vivere. Spesso non li vuole ammettere perché sa di non essere più forte di loro.

  2. Adelaide ha detto:

    bravo, tu mi sei garbato. due cose in particolare hai messo giustamente a fuoco:la paura che i propri sentimenti siano inutili, e quindi, alla vista degli altri, ridicoli.la paura che i propri sentimenti possano essere più forti di noi, ovvero paura di non saperli sempre tenere sotto controllo. ma se si potessero tenere sotto controllo, che roba sarebbero? non si riescono a tenere sotto controllo un sacco di cose apparentemente razionali, figuriamoci i sentimenti.

  3. Filippo ha detto:

    Grazie Aidi. E vedo che anche tu hai capito quello che intendevo dire.A leggere il tuo commento credo di aver capito un po\’ meglio il tipo di persona che intendi. Il tipo iper-razionale che nega i sentimenti non perché non li sappia provare ma perché non li sa gestire, in quanto per l\’appunto non-razionali. Li ridicolizza, li disprezza o finge di disprezzarli, ci fa battute sopra. E cerca in tutti i modi di spiegarli, di razionalizzarli. Ma non capisce che così non sono più sentimenti: che i sentimenti vanno vissuti e non necessariamente spiegati; non capisce che i sentimenti sono fatti così e basta, e sono fuori del controllo PER DEFINIZIONE.Questo tipo di persona dovrebbe imparare che anche se visti con i suoi occhi i sentimenti sono una cosa inutile e ridicola, agli occhi degli altri sono invece importanti… e soprattutto fanno bene. Scambiare sentimenti è un modo per stare bene con gli altri, per costruire qualcosa insieme, e per farsi del bene a vicenda. Altrimenti le soddisfazioni che ti può dare il tuo piccolo mondo iper-modellizzato non saranno mai vere e genuine.

  4. Adelaide ha detto:

    bravo, hai ragione, mi torna. adesso ti do il permesso di usare questo tuo ultimo commento per un post sul tuo -/-/-/- (come lo chiama tommaso) 😉

Lascia un commento